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  1.  

    In questo numero
    HAPPY BIRTHDAY ASPIRINA! Ciammitti
    WONDER MONSTER RINA Ciammitti
    TO THE POET Lorde, Tafeche
    MIOMIOMA  Mantissa
    CONTRATTI Leoni
    A BODY Donnelly
    ASSORBENTI elisatron
    PERIODI  TABÙ Gironi Carnevale
    REBMAIROTCIV Lotte Sweetliv
    TRANS NEW WORLD Giacobino, Sdralevich
    TEORIA DEL GENDER Andy Gio
    SE Pat
    GIOOSY FA SÌ CON LA TESTA Leoni
    #SESSA Gesmundo
    LE SOFISTICHE TALKING SEX Maffioli, Marzi, Isia
    KAMASUTRA Dalia Del Bue
    FISCHI Derenne
    PUNTARE Leoni
    MR BELIER Nardi
    QUESTIONI FEMMINILI Donnelly
    HOLLYWOOD. SILENZIO IN SALA Girone Carnevale
    TIME’S UP Donnelly
    GIOOSY JUMPS Leoni
    PENSIERI DI UNA MISOGINA Giacobino, Livia
    SORELLASTRA Pat
    #TUTTOMIO Pat
    ALI DI POLLO Luzzati
    DIALOGHI DEL TERZO MILLENIO bulander, Grimaldi
    ASPIRINA, CHE BEL CASTELLO Bosotti
    L’ORMONE MISTICO Livia
    DONATE la redazione
    COLOPHON Donnelly
  2. To the Poet Who Happens to Be Black and the Black Poet Who Happens to Be a Woman

    di Audre Lorde

    Sono nata nelle viscere della Nerezza
    proprio in mezzo alle cosce di mia madre
    le si ruppero le acque sul linoleum a fiori blu
    come neve sciolta nel freddo di Harlem
    alle 10 di una notte di luna piena
    la mia testa spuntò rotonda come un pendolo

  3. TRANS NEW WORLD

    di Margherita Giacobino

    Per la serie misantropica VIENI AVANTI QUEERINO!
    Lectio magistralis di Etheria Queeria per l’apertura del nuovo corso all’Università Boccaloni – Facoltà di Transumanza e Nomadismo di Genere

    Anche le più tarde tra voi si saranno accorte di non essere più di moda. Tutte coloro che continuano a definirsi donne sono condannate a un inesorabile downgrading, dalla frontiera della sperimentazione high-tech e high-theory internazionale alle retrovie dei mercati rionali. Ormai soltanto sulle bancarelle degli ambulanti si ode ancora il folclorico grido: Donne, donne, tutto a cinque euro! Sappiamo invece benissimo che i reggiseni high-price esposti nei retail dei maggiori label sono stati modellati su corpi performativi de-generati dalle biotecnologie (è noto che le modelle più pagate si ottengono oggi per clonazione nei laboratori coreani, ma sono già allo studio esemplari più duttili e meno costosi prodotti in gomma espansa da stampanti quadridimensionali). Anche le donne di malaffare e le puttane sono state sostituite da sex workers, più polivalenti e non gender-biased, per un godimento fusion e trasversale.
    Le donne oggi sono un soggetto obsoleto e impermanente, che si attualizza soltanto in caso di molestie, e allora può dare origine a una performance rivendicativa di esito incerto dal punto di vista costi-benefici, oppure in presenza di femminicidio, nel qual caso parliamo di attualizzazione non tanto postumana quanto postuma, con gli svantaggi che si possono intuire.
    Come già esaustivamente argomentato nel mio fondamentale saggio Metacostruzionismo orgasmico transdildico (1999) l’uomo e la donna non esistono, ma fanno finta di esistere per non perdere le certezze pavlovianamente acquisite. Il solo atto politico davvero e-versivo e de-flagrante, in tale contesto, è la trasformazione di tutte le donne in uomini e di tutti gli uomini in donne. Avremo così dei non-uomini e delle non-donne che potranno scambiare liberamente i loro non-ruoli, in una società finalmente aperta a un eros de-coloniale, de-genere e de-mente.
    Cominciamo quindi dalle più disperate, le donne.

    Il corso è rivolto a tutte le desuete cis-donne che desiderino riqualificarsi abbandonando un posizionamento identitario arcaico e inferiorizzante, e si articolerà nei seguenti punti:

    • decostruzione del binarismo di genere; poiché il binario è notoriamente fatto di due elementi, basterà toglierne uno per uscire dalla logica binaria; elimineremo il femminile in noi assumendo massicce dosi di critica antiessenzialista, insieme a steroidi anabolizzanti; rimasto solo, il maschile potrà finalmente interrogarsi su di sé e rispondersi senza che nessuno lo interrompa;

    • esercizi di transizione: sotto la guida di un* logopedista specializzat*, impareremo a conoscere il delicato e ineffabile mistero dell’aggressività maschile esercitandoci nel kick-boxing mentre pronunciamo correttamente mantra quali: Trentatré transenne si transculturano in Transilvania;

    • elaborazione di nuove identità transeunti: per evitare l’effetto svalutativo di una transizione di massa, si proporranno soluzioni creative personalizzate (come il chest-hair implant), temporizzate (es. sic transit Gloria monday**), selettive (mi trans-coloro per te).

    Alla fine del corso tutte le allieve che avranno superato l’esame riceveranno un buono sconto del 10% per una clinica specializzata gestita dal cognato della docente e un cofanetto di hair conditioner per barba.

    **transquote from the magisterial Alison Bechdel

  4. Teoria del gender

  5. Le sofistiche

    di Francesca Maffioli e Laura Marzi

    La Protagora
    Gorgia cara,
    abbiamo un bel dire noi antiche che la primavera conduce al risveglio dei sensi, che il fremere della natura che si rigenera dopo il sonno invernale ci contagia e vibriamo anche noi, come fossimo foglioline…
    No, l’esperienza che guida la nostra pratica filosofica mi sta mostrando ben altra verità: il desiderio sessuale non segue le stagioni del mondo, ma quelle dell’io e ad esse si accomoda e si adatta. Indi, se capita che siamo diventate un po’ gommose per difenderci e parare i colpi della moira, anch’esso sembra imbozzolarsi, tanto che invece che come fiori vibriamo vieppiù come la gelatina. Allora può capitare che ci volgiamo al nostro amato gentil consesso per farci accarezzare e rinvigorire non solo il corpo, ma anche la voglia di amoreggiare. Oppure succede ancora che in una taverna la sera si incroci lo sguardo di un uomo gentile e il risorgere del desiderio di un accoppiamento. Le gabbie della monogamia, però, e le peggiori inferriate della pigrizia e del timore ci arrestano nella frustrazione e poi verso la dimenticanza. Restiamo allora così, interdette, fra la voglia di desiderare e il timore che sia per lo più un male.
    Perché, noi che siamo cercatrici di verità, Gorgia cara, proprio noi, dovremmo dircelo: in quale proporzione degrada l’anelito al coito col perdurare della coppia eterosessuale? E qualora, anche per saggezza e salutismo, noi ci lasciassimo coinvolgere regolarmente nell’unione tramite il pene, qual è di norma e di grazia la quantità di piacere che ne ricaviamo, al netto di colpi, contraccolpi e impazienza bi-partisan?
    Lo so, lo so, compagna mia, questo mio interrogarti induce il volto a imporporarsi, ma se non ci proviamo almeno col filosofare, come lo vinciamo questo sovente an-orgasmico dimenticare?

    La Gorgia
    Protagora cara,
    magari mi imporporassi… sarebbe il segno forse che qualcosa riemerge dalle coltri spesse di questo arido freddo invernale. In questi giorni di neve si vibra poco qui a Lutetia, forse come tu dici “vieppiù come la gelatina” … ma quella delle conserve… giusto les gelées de fruits. La primavera sembra così lontana. O audace Protagora, hai ragione a ricordarmi che le stagioni del mondo non corrispondono necessariamente a quelle dell’io. Perché i tempi che ci scorrono attorno non sono gli stessi che ci scorrono attraverso. Non son neppure solo quelli biologici.
    Le risposte al tuo chiedere verranno soddisfatte da una donna, nei secoli a venire, un’italiana di Florentia: Carla Lonzi. Tal filosofa contesterà non poco Hegel e maschia compagnia, all’appello: “Sputiamo su Hegel”.
    Io allora provo a risponderti attraverso di lei, perché davvero poco potrei aggiungere.
    “Per godere pienamente dell’orgasmo clitorideo la donna deve trovare un’autonomia psichica dall’uomo. Questa autonomia psichica risulta così inconcepibile per la civiltà maschile da essere interpretata come un rifiuto dell’uomo, come presupposto di un’inclinazione verso le donne. Non ci pronunciamo sull’eterosessualità: non siamo così cieche da non vedere che è un pilastro del patriarcato, non siamo così ideologiche da rifiutarla a priori…ognuna di noi può studiare quanto le piace o spiace il patriarca e quanto l’uomo”.

  6. Pensieri di una misogina

    di Margherita Giacobino

  7. Dialoghi del Terzo Millennio

    di bulander

    “Siamo sovrappopolati”.
    “Eh certo, con tutti questi pacifisti in giro…”.
    “La Terza Guerra Mondiale è finita troppo presto, sul più bello… la Russia stava per attaccare la Cina, s’è messo di mezzo quel Papa spagnolo… e tutto è andato all’aria… Minimo, minimo faceva 200 milioni di morti…. ed eravamo già un po’ di meno”.
    “Ma no, che c’entra il Papa…era la Borsa di New York che andava giù eccessivamente”.
    “Lei dà troppa importanza ai banchieri, gli uomini che contano oggi sono altri, sono quelli che incrociano domanda e offerta”.
    “Uomini? Algoritmi vuol dire. Fanno tutto loro, la gente non fa più nulla. Non vede in giro tutta questa massa di sfaticati? Pensano solo alla salute, stanno a dieta, bevono poco, al mattino jogging, non si ammalano mai, vivono a lungo e così siamo sovrappopolati”.
    “Permette? Pino de Pinis, death broker, io incrocio quelli che vogliono morire con quelli che li ammazzano.”
    “Interessante, io ci ho una zia che dice sempre ‘magari mi prendesse il Signore, avrei finito di soffrire per questi dolori alla gamba’. Quant’è la sua provvigione?”.
    “Calma, c’è la procedura prima, dovrebbe riempire questi moduli, registrarli da un notaio come ultime volontà, pagare il bollo da 1.054 euro, prenotare il loculo in cimitero e intanto io avvio la due diligence”.
    “Che sarebbe?”
    “L’accertamento dei beni patrimoniali mobili e immobili dell’interessato, la mia provvigione si calcola sul patrimonio”.
    “Il suo mestiere non ha tanti rischi, lei va sul sicuro, mi pare”.
    “Magari, amico mio. La scorsa settimana me ne è capitata una bella… Sembrava tutto regolare, tutto a posto, la persona aveva un discreto patrimonio ma quando l’istituto Fast Death me l’ha consegnato, io l’ho portato al cimitero e cosa scopro? Che non aveva prenotato il loculo”.
    “E allora?”
    “Ho dovuto portarmelo a casa, per fortuna che ho un garage abbastanza ampio…”
    “Sì, però non possono essere così fiscali questi cimiteri, è chiaro che la gente prima di morire ci pensa due volte, rimanda, rimanda…e così siamo sovrappopolati. Guardi, io sarei per dichiarare il 20 novembre giorno di lutto mondiale”.
    “Perché il 20 novembre?”
    “Perché? Giovanotto, è il 20 novembre del 2031 che quel pazzo del dottor Davidovic ha annunciato di aver scoperto il vaccino anticancro, non si ricorda? Tutti pensavano che fosse una bufala, non gli hanno dato neanche il Nobel, e cinque anni dopo non c’era più un morto di cancro che fosse uno! Moriremo tutti di fame, non ha capito?”
    “Io cerco di fare del mio meglio, incrocio domanda e offerta”.
    “Sì bello mio, ma lei è un walrasiano, lei crede nella teoria dell’equilibrio del mercato, siamo andati avanti per un secolo e mezzo a crederci e guardi che bel guaio abbiamo combinato. Eravamo 3 miliardi al tempo di Walras e adesso siamo 12, capisce dodici!”
    “In effetti c’è un certo mismatch. Però le proiezioni dell’Istituto Demografico Mondiale dicono che con il secolo prossimo cominceremo a diminuire, causa l’inquinamento, i cambiamenti climatici…”.
    “Balle, amico mio, balle! Il mio albero di cachi ha fatto dei cachi grossi come meloni, malgrado la gelata di agosto… Qua ci vorrebbe il diluvio universale, creda a me… e invece leggo oggi sul giornale che la Barattini&Figli è fallita”.
    “Quella degli ombrelli? Beh, con questa siccità… In effetti il mercato non perdona. Pensi alla Death&Chips. Per uccidere usava un composto di petrolio, arsenico e cianuro, poi il prezzo del petrolio è schizzato in alto quando l’Arabia Saudita è stata invasa dai curdi e loro sono andati a gambe all’aria”.
    “Sì, ma d’istituti per la morte sicura ne nascono come funghi, la Barattini&Figli invece faceva degli ombrelli che erano dei pezzi unici… Dove va la qualità, eh, me lo dica lei!”.
    “Comunque la situazione non è poi così tragica, siamo tanti sulla terra, è vero, ma le ultime inondazioni nel Bengala hanno fatto una ventina di milioni di morti…”.
    “Sì, sì non bisogna mai perdere la speranza, lo dice anche mia zia…”.
    “A proposito… a sua zia non interessa? Io rappresento anche la Death&Music, che ha un ottimo servizio: musica a tua scelta mentre crepi e veleno mortale a lento rilascio per consentirti di ascoltarla”.
    “Posso chiederglielo. Sono certo che lei vorrebbe ascoltare il primo atto del Tannhäuser… è una patita wagneriana”.
    “Quanto dura?”
    “58’49’’ nell’edizione Prosselbaum, quella registrata nell’auditorium di Kobane”.
    “Hmm, un po’ lunghetto… Allora ci vuole veleno a rilascio ultralento, mi sa che le costa troppo, non conviene… perché non sceglie Volare, quella di Modugno? Si presta, no?”.

  8. ASPIRINA
    n. 17 Primavera 2018

    REDAZIONE
    Loretta Borrelli, Piera Bosotti, Pat Carra, Anna Ciammitti,
    Manuela De Falco, Margherita Giacobino, Elena Leoni, Livia Lepetit

    Progetto e sviluppo web: mybreadcrumbs.it
    Progetto grafico: booh.it
    Illustrazione nel sommario: Maduena

    HANNO DISEGNATO E SCRITTO

    Loretta Borrelli Mantissa (Milano)
    Piera Bosotti (Milano)
    bulander (Milano)
    Pat Carra (Milano) patcarra.it
    Anna Ciammitti (Milano) annaciammitti.com
    Dalia Del Bue (Torino) www.daliadelbue.com
    Anne Derenne (Madrid) adene-editorialcartoon.blogspot.com
    Liza Donnelly (New York) lizadonnelly.com
    elisatron (Milano) facebook.com/scleropsyco
    Viola Gesmundo (Rotterdam) www.behance.net/violagesmundo
    Margherita Giacobino (Torino)
    Andy Gio (Milano) andygio.blogspot.it
    Sara Gironi Carnevale (Torino) saragironicarnevale.com
    Ila Grimaldi (Napoli) www.ilariagrimaldi.it
    Elena Leoni (Milano) elenaleoni.it
    Livia Lepetit (Milano)
    Audre Lorde (Stati Uniti)
    Fiamma Luzzati (Parigi) www.fiammaluzzati.com
    Francesca Maffioli (Parigi)
    Laura Marzi (Firenze)
    Marilena Nardi (Treviso) marilenanardi.it
    Isia Osuchowska (Vilnius)
    Teresa Sdralevich (Bruxelles) teresasdralevich.net
    Lotta Sweetliv (Maastricht) lottasweetliv.com
    Noura Tafeche (Milano) nouratafeche.persona.co

    Gioosy sta ascoltando Daughter delle I’m Not a Blonde
    La poesia di Audre Lorde è tratta da Our Dead Behind Us (1986)

    Contatti: info@erbaccelarivista.org

    Edizioni Libreria delle donne di Milano
    Via Pietro Calvi 29 | 20129 Milano
    +39 02 70006265 | fax +39 02 71093653
    www.libreriadelledonne.it